Torre di Cortemilia

I cibi fermentati aiutano la salute mentale

Tutto quello che mangiamo influenza il nostro bioma interno e la salute del nostro corpo. I meccanismi tramite il quale la dieta agisce anche sui più piccoli dettagli della biologia umana sono sorprendenti, e vengono portate alla luce nuove informazioni di mese in mese.

È il caso di questo studio pubblicato a Ottobre 2019 sul journal scientifico Nutrients da un gruppo di ricerca della giapponese Kobe University.
La squadra, guidata dal professor Tomoyuki Furuyashiki e dal professore associato Shiho Kitaoka insieme ad altri ricercatori, ha scoperto dettagli interessanti dell’azione del dipeptide Leucine-Histidine (LH) nel contribuire positivamente al mantenimento della salute mentale.
Questo dipeptide è comunemente trovato nei cibi ad alta fermentazione: due esempi sono il formaggio blu e il natto (fagioli di soia fermentati).

Uno dei disturbi mentali che più affligge la popolazione e più risulta difficoltoso da trattare è la depressione. Recenti studi hanno dimostrato una correlazione tra questa patologia e l’azione delle cellule microgliali, normalmente responsabili della rimozione del materiale di scarto nel sistema nervoso centrale.
Lo studio mostra una correlazione tra il dipeptide LH e l’inibizione degli effetti delle cellule microgliali, con un conseguente calo dei sintomi della depressione.

Ma i componenti che agiscono in tal modo non sono ancora pienamente compresi.

La ricerca prende in esame l’effetto di 336 dipeptidi sull’attivazione delle cellule microglia e l’ LH si è dimostrato un potente agente anti-infiammatorio.
La sua presenza ha inibito la secrezione delle citochine infiammatorie, collegate direttamente alle infiammazioni celebrali e ai disturbi emozionali e mentali.

Per quanto incoraggianti siano questi dati, sono ancora solo un mattone nel valutare quali possano essere gli “attori” di eventuali trattamenti su larga scala.

FONTE: ScienceDaily, Kobe University.

 

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