Torre di Cortemilia

I turisti in Italia spendono sul cibo

Il turismo enogastronomico è sempre stato uno dei punti forti dell’Italia, con una proposta di varietà e qualità tra le più ampie e rinomate del mondo, tanto da renderla leader mondiale del settore.
Ma anche quando la vacanza non ha un vero e proprio “intento mangereccio”, la spesa per il cibo è la più alta messa a budget dalle famiglie in visita, sia straniere che italiane.
Lo rivela un’indagine di Coldiretti/Ixè.

Un terzo del del gruzzolo per le vacanze è investito in cibo e bevande, in ristoranti, agriturismi, pizzerie e anche in cibo da strada e acquisti in gastronomie.
Un giro di affari che arriva alla cifra da capogiro di 30 miliardi all’anno.

E se anche l’alloggio rappresenta senz’altro una spesa, questa arriva “solo” a 24 miliardi l’anno, venendo superata ampiamente da quella gastronomica.
C’è un’ottima propensione dei turisti per le cucine locali dei luoghi visitati, con un 72% che ricerca specificatamente prodotti tipici e solo un 17% preferisce trovare i sapori di casa. Un dato importante, che permette di guardare con grande positività il business e gli investimenti per la produzione locale.

Il prodotto enogastronomico diventa anche dono e souvenir, con il 42% delle famiglie che sceglie proprio questa formula per portare qualcosa a casa dal luogo di villeggiatura: vino, formaggi, salumi e olio sono alcuni esempi.

FONTE: Coldiretti.

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